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Il monito Usa: senza proposte da Kyiv e Mosca stop a mediazione


La mediazione degli Stati Uniti per porre fine alla guerra in Ucraina si interromperà se non ci saranno progressi: lo hanno detto il segretario di Stato americano Marco Rubio e la portavoce del Dipartimento Usa, Tammy Bruce in due occasioni diverse. Ribadita la richiesta di proposte per la pace alle due parti anche in sede Onu

Roberta Barbi – Città del Vaticano

“Le parti devono presentare proposte concrete su come porre fine a questo conflitto. Se non ci saranno progressi, faremo un passo indietro come mediatori”. È chiara la posizione degli Stati Uniti, espressa ieri sia dal segretario di Stato Rubio che dalla portavoce del Dipartimento Usa, Tammy Bruce. In serata è tornato a parlare anche il presidente Trump che si attribuisce il merito di aver evitato che la Russia estendesse le proprie mire espansionistiche su tutta l’Ucraina e non solo sui territori che ha occupato: “Penso che Putin voglia la pace: il suo sogno era prendere tutto il Paese ma non lo farà perché mi rispetta – ha detto – per me è più facile avere a che fare con Putin che con Zelensky”.

La posizione dell’Ucraina

In risposta, il presidente ucraino Zelensky ha fatto sapere che si sta preparando per i colloqui su nuove misure sanzionatorie che a suo dire spingeranno Mosca efficacemente verso la diplomazia, ma senza cedere sulle proprie posizioni: “Insistiamo sul fatto che un cessate il fuoco incondizionato e completo sia il primo passo”, ha ribadito. Intanto, nel contesto di una riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu, convocata dalla presidenza francese di turno, il rappresentante Usa John Kelley è tornato anche in quella sede ad esortare le parti ad accettare le proposte di pace senza successo.

La proposta di tregua della Russia

Mosca ha annunciato una tregua nel conflitto tra l’8 e il 10 maggio prossimi per consentire le celebrazioni dell’80.mo anniversario della vittoria nella Seconda Guerra Mondiale. Una proposta ritenuta insufficiente da Kyiv, tanto da scatenare le ire della Russia: la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, si è chiesta, infatti, “di che tipo di ‘tregue’ da parte del regime di Kiev possiamo parlare”, alludendo a “minacce di Zelensky e del suo branco estremista” contro la parata del V-Day, che “minano gli sforzi di pace”. Stessa valutazione e accuse dall’ambasciatore generale del ministero degli Esteri russo, Miroshnik, secondo il quale “Zelensky vuole interrompere il dialogo e ottenere una nuova escalation con ogni mezzo sullo sfondo della tregua annunciata da Putin”, ha dichiarato. Sul terreno, questa notte si sono verificati attacchi russi contro infrastrutture civili nelle città di Dnipro e Kharkiv: il bilancio provvisorio è di almeno una vittima e 45 feriti.



Dal sito Vatican News

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