Non ci sono solo sbarre e silenzi nei luoghi dove crescono i ragazzi che hanno sbagliato. C’è anche chi, con ostinazione, li invita a scrivere, raccontare, salire su un palco. A trasformare la ferita in voce, la colpa in possibilità. Dal 6 al 10 maggio a Pontremoli (MS) torna Curae Festival, primo festival in Italia dedicato a teatro, giustizia minorile e giustizia riparativa. Diretto da Paolo Billi, Federica Brunelli e Lisa Mazoni, giunge quest’anno alla sua terza edizione con un titolo potente e necessario: “Cicatrici”.
Il festival è promosso dal Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità e coinvolge 15 istituti penali per i minorenni, comunità educative, scuole e università da tutta Italia. Un cantiere diffuso in cui, accanto a spettacoli, incontri, libri e installazioni, sono soprattutto i giovani in carico ai servizi della giustizia minorile a diventare protagonisti. A scrivere, riflettere, confrontarsi.
Già il 5 maggio, grazie a un evento in streaming dal Teatro Puntozero Beccaria di Milano, i ragazzi dei quindici IPM leggeranno i testi nati nei laboratori di scrittura sul tema “cicatrici”. Insieme, a distanza ma in ascolto reciproco, proveranno a intessere un dialogo nazionale tra giovani spesso separati da storie difficili ma uniti dal desiderio – o dalla necessità – di raccontarsi.
Due i debutti nazionali prodotti dai laboratori condotti dentro e fuori gli IPM. Il primo è Stigma/te, diretto da Paolo Billi e interpretato dalle ragazze dell’IPM di Pontremoli e da studenti delle scuole superiori. Lo spettacolo nasce dalle parole scritte insieme e da suggestioni tratte da La lettera scarlatta di Hawthorne. In scena dal 6 al 10 maggio presso l’Oratorio Nostra Donna, sarà replicato per scuole e cittadinanza.
Il secondo debutto è “Cicatrici. Reading e musica”, con la regia di Lello Tedeschi. Sul palco del Teatro della Rosa, l’8 maggio, saliranno ragazzi degli IPM, giovani dell’Area Penale Esterna e studenti del Liceo Vescovile di Pontremoli. I testi saranno accompagnati da musiche originali nate nei laboratori di rap dentro gli istituti. Qui il teatro incontra il ritmo delle periferie, la parola scritta diventa voce e corpo.
Oltre alla scena, il festival propone quattro momenti di riflessione. Dal dialogo tra il filosofo Miguel Benasayag e Valeria Cantoni, alle tavole rotonde tra direttori di IPM, registi e operatori della giustizia minorile, fino all’incontro “I ragazzi interrogano sulle cicatrici”, dove giovani coinvolti in programmi di giustizia riparativa porgono domande a magistrati, scrittori e artisti. Una dinamica ribaltata, in cui sono i ragazzi a prendere parola.
I “Dialoghi riparativi” sono il cuore vivo e ferito del festival. Il 7 e 9 maggio, ragazzi e ragazze seguiti dalla giustizia minorile, ospiti di comunità come Kayros di Milano o del Centro minori Polo Ulisse di Trezzano, si confronteranno con studenti universitari, mediatori, educatori. In un tempo sospeso e protetto, proveranno a nominare il dolore e ad ascoltare quello altrui. A immaginare strade di riparazione. “Parlare di cicatrici – spiegano gli organizzatori – significa riconoscere che il danno c’è stato, ma anche che può esserci cura, trasformazione, responsabilità condivisa”.
Accanto agli eventi “interiori”, non mancano gli appuntamenti pubblici. Il festival si diffonde per le strade di Pontremoli con l’installazione “Storia di cicatrici” della cooperativa DIKE, la performance poetica di Ivan Tresoldi “La grande pagina bianca” sul Ponte della Cresa, e le presentazioni dei libri Le ragazze di Pontremoli di Mario Abrate e Metamorfosi oltre il muro, curato da Billi e Brunelli.
Curae Festival è un progetto di rete che unisce realtà teatrali, cooperative sociali, enti pubblici e associazioni da tutta Italia. Tra i partner: Teatro del Pratello di Bologna, Associazione Puntozero e Cooperativa Dike di Milano, Gommalacca Teatro di Potenza, Teatro e Società di Torino, Teatri di Bari, CCO Roma e molti altri.
Tutti gli eventi sono gratuiti – tranne lo spettacolo Stigma/te – e per partecipare è necessario iscriversi via email (teatrodelpratello@gmail.com) o telefono (3331739550). Maggiori info su www.teatrodelpratello.it.