Retromarcia del presidente americano Trump e trattative in vista con 75 Paesi (Ue compresa). Per Pechino le tariffe alla dogana aumentano invece al 125%. La Cina conferma la sua ritorsione sulle merci statunitensi con dazi all’84%, in vigore da questa mattina alle 6 (ora italiana). “Per l’Ue, dazi base del 10%”, ha chiarito la Casa Bianca. Restano in vigore quelli su acciaio, alluminio e auto
Francesco De Remigis – Città del Vaticano
La mossa a sorpresa del presidente americano fa respirare i mercati, con le Borse asiatiche in netto rialzo, come pure quelle europee: Milano questa mattina segna +8%, con rialzi a due cifre per molti titoli. La situazione “non era sostenibile” ha ammesso Donald Trump, “ho pensato che la gente stesse avendo paura”. Dunque semaforo verde per una “pausa” di tre mesi ai “dazi reciproci”. Ma non per la Cina, che passa al contrattacco: “Non accetteremo mai pressioni estreme e bullismo”, afferma la portavoce del ministero del Commercio He Yongqian. Poi l’invito a Washington a “incontrarsi a metà strada”. In caso contrario, la Cina proseguirà; pur consapevole del fatto che “non c’è vincitore in una guerra commerciale”.
Von der Leyen: “Bene pausa Usa, Ue pronta a negoziare”
La sfida commerciale fa dunque un pit stop. Il presidente Usa si dice pronto a trattare accordi “equi” con almeno 75 Stati. Restano però in vigore, anche per l’Europa, le tariffe minime al 10% e i rincari su acciaio e alluminio decisi a marzo, e sull’automotive. Bruxelles ieri ha votato le sue prime contromisure, che potrebbero scattare dal 15 aprile: “Pronti a sospenderle”, fa sapere la Commissione. “L’Ue rimane impegnata in negoziati costruttivi con gli Stati Uniti, con l’obiettivo di raggiungere un commercio senza attriti e reciprocamente vantaggioso”; ha scritto sui social la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, accogliendo “con favore” l’annuncio di Trump di sospendere i cosiddetti dazi reciproci. “È un passo importante verso la stabilizzazione dell’economia globale”, ha spiegato ancora Von der Leyen, allo stesso tempo, l’Europa continua a concentrarsi sulla diversificazione dei suoi partenariati commerciali, collaborando con paesi che rappresentano l’87% del commercio globale e condividono il nostro impegno per uno scambio libero e aperto di beni, servizi e idee”. Cina e Unione europea hanno avviato un confronto sul rafforzamento della cooperazione economica e commerciale.
Trump: “Xi è intelligente, con una telefonata sarà tutto risolto”
Spiragli di trattative da Washington anche con Pechino: Xi Jinping è “un uomo intelligente, faremo un buon accordo, ci faremo una telefonata e sarà tutto risolto”, la visione di Trump. Secondo il segretario al Tesoro Bessent, la Cina è però la principale fonte dei problemi commerciali degli Stati Uniti e l’aumento dei dazi al 125% su Pechino è dovuto all’escalation dopo che ha alzato le tariffe all’84%. “Siamo cinesi, non abbiamo paura delle provocazioni, non cederemo”, la risposta su X del portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Mao Ning, che pubblica un video datato febbraio 1953 con un estratto di un discorso Mao Zedong che, all’epoca della guerra di Corea, diceva che “non importa quanto durerà questa guerra ma non ci arrenderemo mai”. E aggiungeva: “Combatteremo fino al trionfo completo”.