Un sisma di magnitudo 7.7 si è registrato stamani nel sud-est asiatico. Si temono «migliaia» di morti, ha fatto sapere l’istituto geosismico statunitense. Il Papa, informato del terremoto, sta pregando per le vittime. L’epicentro è stato individuato a 16 km a nord-ovest di Sagaing, nel centro del Myanmar: stato d’emergenza e richiesta d’aiuto internazionale da parte della giunta militare al potere a Naypyidaw. Nella capitale thailandese Bangkok crollato un grattcielo. Scosse avvertite in Cina
Giada Aquilino – Città del Vaticano
L’immagine che è circolata in maggior misura sui social è quella, scioccante, del crollo di un edificio di 30 piani in costruzione a nord di Bangkok, in Thailandia, che ha causato almeno 3 morti, 7 feriti e una novantina di dispersi a causa del fortissimo terremoto di magnitudo 7.7 – seguito da una replica da 6.4 – che si è registrato stamani nel sud-est asiatico. Al contempo è il Myanmar a lanciare l’allarme per le conseguenze del devastante sisma che ha trasformato gli ospedali, tra cui quello di Mandalay, la seconda città brimana e una delle più colpite, in zone «di vittime di massa», come hanno riferito i soccorritori.
La preghiera del Papa
Papa Francesco è stato informato del terremoto: sta pregando per le tante vittime e per le popolazioni colpite, ha fatto sapere la sala stampa vaticana. L’epicentro è stato individuato a 16 km a nord-ovest di Sagaing, nel centro del Myanmar, secondo l’istituto geosismico statunitense Usgs, che ha diramato un’allerta rossa per «numerose vittime e ingenti danni»: «è probabile che si verifichino migliaia di decessi» in Myanmar, ha fatto sapere l’agenzia Usa. Un primo bilancio, del tutto parziale e in continuo aggiornamento, parla di almeno 25 morti, perlopiù nella zona di Mandalay.
Sei le regioni più colpite in Myanmar
La giunta militare al potere a Naypyidaw dal colpo di Stato del 2021, in un Paese già devastato dalla guerra civile tra esercito e milizie etniche, ha decretato lo stato di emergenza in sei regioni (Sagaing, Mandalay, Magway, il nord-est dello Stato di Shan, Naypyidaw e Bago) e ha lanciato una rara richiesta alla comunità internazionale, per aiuti umanitari urgenti. Fonti di stampa nella capitale birmana hanno riferito di scene di panico tra la popolazione durante la prima scossa prolungatasi per trenta lunghi secondi, con le strade che sono state piegate dalla forza tellurica e molti edifici che sono crollati e hanno subito forti danni. Il capo della giunta, Min Aung Hlaing, è arrivato in uno dei principali ospedali della città dove vengono curati i feriti. Un funzionario della struttura ha detto che tantissime persone sono state assistite fuori dal pronto soccorso da 1.000 posti letto, quindi anche nell’area adiacente e per strada. Scattata immediatamente l’emergenza sangue, con richieste di donazioni di plasma nelle aree più interessate dalle scosse.
Più a sud, a Taungoo, nel drammatico crollo del monastero di Wailuwun almeno cinque bambini e un novizio hanno perso la vita e almeno una ventina di piccoli è rimasta intrappolata sotto le macerie. Molti gli edifici rovinosamente accartocciatisi su se stessi a Mandalay, l’antica città ricca di storici templi buddisti e monumenti tradizionali, dove sono stati registrati il cedimento di un luogo di culto e danni anche a strade e ponti: crollato quello di Dotehtawadi sulla Yangon-Mandalay Expressway e fortemente danneggiate alcune porzioni dell’arteria di collegamento.
Stato d’emergenza a Bangkok
In Thailandia intanto il primo ministro, Paetongtarn Shinawatra, ha dichiarato lo stato di emergenza a Bangkok, distante oltre mille chilometri dall’epicentro in Myanmar, mentre i soccorritori proseguono le ricerche delle persone rimaste intrappolate tra le macerie. Consigliato ai residenti, in particolare quelli dei grattacieli, di evitare l’uso degli ascensori e di cercare di rimanere negli spazi all’aperto. Rimane operativo regolarmente l’aeroporto Suvarnabhumi.
Dall’India, il primo ministro Narendra Modi ha offerto «tutta l’assistenza possibile» a Myanmar e Thailandia. Il sisma è stato avvertito in modo netto anche nella provincia cinese dello Yunnan, al confine col Myanmar. Le immagini trasmesse dai media statali di Pechino hanno mostrato una strada della città di Ruili disseminata di detriti.
Quella di Sagaing è un’importante faglia sismica in Myanmar, che corre dal centro al nord del Paese, causata dal movimento delle placche indiana ed eurasiatica. I terremoti sono relativamente frequenti nella zona: nel novembre 2012 una scossa di 6.8 causò 26 morti, nel 2016 una analoga provocò altre tre vittime.
(Ultimo aggiornamento: 12.59)