Zelensky sarà oggi in visita in Arabia Saudita per riaprire ufficialmente il dialogo con gli Stati Uniti, interrotto dopo lo scontro con Trump alla Casa Bianca. I negoziati tra le delegazioni di Kyiv e Washington si apriranno ufficialmente martedì nella città portuale di Jeddah. Intanto è polemica per la minaccia di Elon Musk, poi rientrata, di spengere il sistema satellitare Starlink che sostiene l’Ucraina dal punto di vista delle comunicazioni militari
Marco Guerra – Città del Vaticano
L’Ucraina è “pienamente impegnata in un dialogo costruttivo”, ma vuole che i suoi interessi siano “tenuti in considerazione nel modo giusto”, è quanto afferma il presidente Zelensky a poche ora dal suo incontro in Arabia Saudita, con il principe ereditario Mohammed bin Salman.
Gli Usa vogliono un accordo sul cessate il fuoco
Sempre in terra saudita, domani nella città di Jeddah sul Mar Rosso, funzionari statunitensi e ucraini si incontreranno per la prima volta dalla visita di Zelensky alla Casa Bianca. L’inviato statunitense per il Medio Oriente Steve Witkoff ha detto che Washington vuole “mettere a punto un quadro per un accordo di pace e anche un cessate il fuoco iniziale”. Intanto il presidente Trump, parlando con i giornalisti, ha detto che sono vicini ad una ripresa della condivisione dei dati di intelligence con Kyiv e di attendersi “molti progressi” dai colloqui in Arabia Saudita. Soltanto mercoledì scorso, il direttore della Cia, John Ratcliffe, aveva confermato il blocco alla condivisione di informazioni con l’Ucraina.
L’Europa ribadisce la volontà di riarmarsi
La mano nuovamente tesa di Trump arriva, però, poche ore dopo la minaccia di Elon Musk, subito rientrata, di disconnettere l’Ucraina dal sistema satellitare Starlink, senza il quale, secondo l’esponente del governo Usa, il fronte ucraino “crollerebbe”. Parole che hanno innescato uno scontro: il ministro degli Esteri polacco Sikorski ha ipotizzato la creazione di un sistema satellitare europeo alternativo a Starlink. E l’Europa dal canto suo ribadisce la priorità di concretizzare il piano di riarmo anche con nuovi sussidi per la difesa. La presidente della Commissione Ue Von der Leyen, in occasione del bilancio dei primi 100 giorni di attività della nuova Commissione europea, ha fatto passare il messaggio che “nulla è escluso, fuori dal tavolo, per quanto riguarda la difesa”.