In occasione della ricorrenza a livello europeo si ricordano le 2345 religiose di diverse congregazioni che rischiarono la vita per amore di Dio e del prossimo. Suor Monika Kupczewska: “Hanno salvato i bambini cambiando i loro nomi, facendo nuovi documenti e persino vestendoli con abiti religiosi”
Tomasz Zielenkiewicz – Città del Vaticano
«Esattamente 2345 suore di varie congregazioni sono state coinvolte durante la seconda guerra mondiale nell’aiuto alla popolazione ebraica in Polonia». Lo racconta ai media vaticani suor Monika Kupczewska, della congregazione delle Serve del Sacro Cuore di Gesù, presidente della Commissione storica della Conferenza delle superiori maggiori delle congregazioni religiose femminili in Polonia. Oggi, 6 marzo, è la Giornata europea dei Giusti dell’umanità per commemorare coloro che nel XX secolo hanno rischiato la vita per opporsi ai regimi totalitari. «Si può disegnare una mappa dell’aiuto, della salvezza, che era densamente costellata di case religiose», ha aggiunto Kupczewska: «La maggior parte, cinquantasei comunità, erano case delle suore francescane della Famiglia di Maria. Ma anche molte altre congregazioni hanno preso parte a questo aiuto».
Per amore di Dio e del prossimo
Le suore che salvarono gli ebrei agirono principalmente per amore di Dio e del prossimo: «Queste sorelle dicevano che ciò era per loro l’unico motivo. Nessuno le ha costrette ad aiutare», ha sottolineato suor Monika. Molte religiose che erano coinvolte nel salvataggio degli ebrei non consideravano le loro azioni straordinarie. «Guardavo quelle sorelle che si schermivano dicendo: “Non abbiamo fatto nulla di così straordinario. Non potevamo fare a meno di salvare questi bambini, vedendo la crudeltà della Seconda Guerra mondiale”», ha ricordato Kupczewska, che è anche docente assistente al Centro di ricerca sulla geografia storica della Chiesa in Polonia presso l’Università cattolica “Giovanni Paolo II” a Lublino. La ricerca svolta dalla Commissione storica permette di realizzare una mappa dettagliata degli aiuti, sulla quale sono disseminate le case religiose e le istituzioni impegnate nel salvataggio degli ebrei. Le congregazioni sono, tra le altre, le suore francescane della Famiglia di Maria, le suore del Sacro Cuore, le suore albertine, le suore grigie, le suore feliciane, le suore orsoline e molte altre. «Non c’era congregazione religiosa in Polonia che durante l’occupazione non fosse toccata dalla questione dell’aiuto a nascondere gli ebrei», ha scritto lo storico Władysław Bartoszewski, citato da suor Monika. Un esempio dell’atteggiamento eroico delle suore è la storia della congregazione del Sacro Cuore a Przemyśl. «Si trattava di un orfanotrofio dove le suore hanno salvato tredici bambini di origine ebraica», ha raccontato Kupczewska. «A volte venivano i genitori a chiedere aiuto, a volte i bambini venivano lasciati nelle case religiose, a volte quelli più grandi scappavano dal ghetto». Le suore non solo fornivano riparo ma cambiavano anche l’identità dei minori per proteggerli dalle persecuzioni tedesche: «Hanno salvato i bambini cambiando i loro nomi, facendo nuovi documenti e persino vestendoli con abiti religiosi», ha affermato suor Monika.
Le suore martiri
Sfortunatamente non tutti i tentativi di salvare gli ebrei ebbero successo. Tra coloro che hanno pagato il prezzo più alto per aiutare gli ebrei in pericolo – vale a dire il prezzo della propria vita – ci sono dodici suore. Quattro di esse sono state elevate agli onori degli altari dalla Chiesa cattolica come martiri. Nell’ambito del lavoro del Centro per le relazioni cattolico-ebraiche dell’Università di Lublino intitolato ad Abraham J. Heschel, è stata pubblicata la prima monografia in lingua inglese sull’assistenza fornita agli ebrei dal clero polacco durante la Shoah. È una pubblicazione in due volumi edita dalla casa editrice dell’Università cattolica di Lublino dal titolo Il salvataggio degli ebrei in tempo di guerra da parte del clero cattolico polacco, scritto da Ryszard Tyndorf. È disponibile online gratuitamente all’indirizzo: https://tiny.pl/s8xxn5vc . Il libro ha oltre 1200 pagine e contiene principalmente testimonianze di ebrei salvati, di suore e sacerdoti in Polonia durante la Shoah. Include un indice contenente migliaia di città e nomi delle persone soccorse e salvate.